Spreco alimentare: cause e soluzioni

Spreco alimentare: cause e soluzioni

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Non sempre ci rendiamo conto di quanto è importante portare in tavola ogni giorno un piatto di pasta o mangiare proprio il cibo che desideriamo.
Il pranzo abbondante della domenica, il rito del dolce fatto in casa, le bevande biologiche e i prodotti oltreoceano, tutte fortune alle quali siamo ormai abituati e che spesso diamo per scontate.
Ma ci siamo mai chiesti dove finisce tutto il cibo che non consumiamo?
Abbiamo mai realmente pensato a dove finiscono gli avanzi che buttiamo via e soprattutto a quale impatto hanno questi sulla terra che ci ospita?
Negli anni lo spreco alimentare è diventato una vera e propria piaga per la società. Facciamo fatica a pensare che oggi, nell’epoca in cui tutto il cibo del mondo è a portata di mano e non siamo più soggetti a rispettare la stagionalità della frutta e della verdura, lo spreco alimentare sia diventato il vero grande problema. Ogni anno, tutta la quantità di cibo sprecato, coinvolge importanti risorse naturali come acqua, fertilizzanti e suolo.
Lo spreco è oggi aumentato del 50% rispetto agli altri anni, una percentuale importante se si pensa a quanti alimenti invece potrebbero soddisfare il fabbisogno della popolazione, ragion per cui si è parlato molto di spreco alimentare in Italia nel 2020.

Giornata contro lo spreco alimentare: la sensibilizzazione

Certo se si considera che oggi circa 2 miliardi di persone sono in sovrappeso, si fa fatica a pensare allo spreco alimentare nel mondo soprattutto se si fa riferimento alla scarsità di cibo che c’è sulla terra.
Ridurre la perdita di alimenti e garantire un ridotto consumo di materie prime, permette al mondo di usare nel giusto modo le fortune che ci circondano.
Ecco perché negli anni si sono rese indispensabili politiche specifiche: una tra tutte la legge del 19 agosto 2016 che adotta misure importanti riguardo la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici ai fini di stimolare la solidarietà sociale e limitare gli sprechi. Questa legge nasce con l’intento di ridurre la produzione di rifiuti e promuovere il riuso contribuendo al raggiungimento degli obiettivi generali del programma nazionale di prevenzione. Con questa legge si vuole favorire il recupero e la donazione di prodotti alimentari e si rivolge sia a pubblici che privati.
La legge contro lo spreco alimentare prevede la lotta allo spreco che parte proprio dal 2014.
Il 5 febbraio si sensibilizza l’opinione pubblica sulla questione riguardante il cibo.
La lotta allo spreco alimentare ha rappresentato un vero e proprio obiettivo per l’umanità; si vuole infatti, entro il 2030, dimezzare il consumo globale.
Ma perché sprechiamo così tanto cibo?

Spreco alimentare: alcune delle cause

Oggi il mercato ci impone degli standard estetici che contribuiscono alla macerazione di prodotti alimentari ancora prima che questi vengano messi in commercio e ben prima di finire sugli scaffali. Paradossale se si pensa ai numeri agghiaccianti che ogni giorno ci ricordano la fame nel mondo.
E’ importante calcolare quanto cibo viene sprecato ma è necessario considerare invece quanti alimenti non raggiungono le nostre case perché buttati subito dopo la raccolta.
Esiste una lista che mette in evidenza i cinque alimenti più sprecati che negli anni sembra restare quasi invariata:
- frutta fresca;
- insalate;
- pane fresco;
- verdure di vario tipo;
- cipolle aglio e tuberi.
Lo spreco alimentare nel mondo dipende molto anche dai prodotti invenduti e dagli acquisti che vengono fatti dai consumatori che non finiscono sulla tavola perché lasciati scadere nel frigo e nella dispensa. Se si facesse attenzione a quanto cibo sprechiamo, si potrebbero sfamare molte più persone.

Spreco alimentare: alcune soluzioni

Negli anni si sono fatte spazio delle vere e proprie teorie anti spreco e oggi gran parte delle famiglie attuano una strategia specifica.
Si acquista cibo a lunga scadenza e frequentemente prodotti freschi o in piccoli formati; molti invece mangiano prima il cibo deperibile valutando attentamente le quantità necessarie prima di cucinare o semplicemente conservando quello avanzato. Non c’è nessuna ragione per cui non si debba cominciare a consumare correttamente il cibo che abbiamo a disposizione restando sensibili al pianeta che ci ospita e alle persone che ci circondano.
Ecco perché è necessario accendere la consapevolezza nei consumatori per recuperare il valore dell’alimentazione.
Si potrebbe partire dunque dai cibi biologici che per la maggiore riducono l’impatto che la coltivazione ha sull’ambiente.
I prodotti biologici infatti rispettano la stagionalità producendo alimenti sani dal gusto autentico. Tutto il bio mette al primo posto la qualità del cibo e il rispetto di chi lo consuma ecco perché si evitano pesticidi e concimi chimici, eliminando coltivazioni intensive e investendo innanzitutto sulla propria salute e su quella delle generazioni future.
Lo spreco alimentare in Italia ha un importante impatto sull’ambiente con il consumo e l’uso delle risorse naturali, ecco perché è necessario preferire prodotti che mettono la Terra al primo posto.
Scegliere alimenti biologici rappresenta in questo caso la svolta. Le produzioni alimentari nate da filiere, contribuiscono notevolmente in questo caso riducendo la perdita del cibo ed evitando ripercussioni negative che impattano a livello sociale, economico e ambientale.
Le filiere riducono l’uso eccessivo che si fa del cibo; basti pensare che i sistemi alimentari sono le principali cause di cambiamento climatico, della perdita della biodiversità, della riduzione dell’acqua e del degrado della terra, tutte problematiche che vengono messe al primo posto dalle produzioni biologiche.
A questo proposito il cibo biologico utilizza strumenti sostenibili e progetti mirati alla bioprotezione, attenzione nei confronti dei microsistemi e microrganismi che abitano la terra. Le sostanze naturali utilizzate dalle filiere biologiche, permettono di creare sistemi alimentari ad alto grado di sostenibilità.
Per questo motivo il cibo biologico riduce le perdite durante tutta la catena di produzione e fornitura.
I tentativi di lotta contro lo spreco del cibo sono davvero tanti.
Negli anni si è fatto ricorso ad app contro lo spreco alimentare, per coinvolgere i più tecnologici; alla sensibilizzazione nelle scuole parlando di spreco alimentare per bambini; di tecniche contro lo spreco alimentare in agricoltura e suggerendo mille modi per ridurre lo spreco dal campo alla tavola.
La lotta contro l’utilizzo improprio del cibo ha stimolato la nascita di piani specifici per impedire lo spreco.
Intere guide che permettono ai consumatori di dare nuova vita agli alimenti avanzati: le ricette su come riciclare biscotti secchi, i suggerimenti su come riutilizzare al meglio le salse avanzate e su come conservare a lungo termine le bevande dopo averle aperte. Sono state istituite le 10 regole per evitare lo spreco alimentare, sono nate iniziative e manifestazioni specifiche per mantenere sempre acceso il focus sullo spreco.

Ma la soluzione perfetta a tutto questo consumo parte da noi, dalle nostre scelte quotidiane e dalla voglia di dare un contributo significativo mantenendo alta l’attenzione non solo nei confronti della Terra, ma rispettandone gli abitanti.

Spreco alimentare: ecco come nasce quella che negli anni è diventata una vera e propria piaga sociale e tutte le soluzioni per combatterla.

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